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Uncharted 3 L'Inganno di Drake: videoarticolo
Uncharted 3 L'Inganno di Drake: videoarticolo
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E' lo script che comanda nella serie Uncharted: torna, infatti, uno dei baluardi del mondo dei videogiochi intesi principalmente come cinematograficità. Anzi, con il terzo capitolo della saga, le vicende dell’avventuriero più famoso del mondo dei videogiochi raggiungono livelli di intensità, qualità e divertimento assolutamente di prim’ordine.
La storia di Uncharted 3 L'Inganno di Drake riguarda la cosiddetta Atlantide del Deserto e, come ci ha abituato la serie, ripropone elementi iconici che appartengono alla storia reale, conditi da mitologie che riguardano personaggi popolari come Lawrence d'Arabia. L'obiettivo principale dello sviluppatore Naughty Dog è di cercare di rifinire il modo di raccontare una storia basata su un mistero.
Il senso di Uncharted 3 è che coloro che hanno la volontà di imporsi al mondo possono essere degli uomini molto pericolosi, ed è per questo che la storia del videogioco ha tanti punti di contatto con il film di David Lean, oltre l'ambientazione e la colonna sonora. Un altro dei temi principali, inoltre, riguarda il rapporto tra Nathan e Victor Sullivan, socio e mentore che gli appassionati della serie conoscono dai precedenti capitoli. Sully è per Nathan contemporaneamente salvatore e corruttore. La loro relazione, inoltre, nel terzo capitolo si evolve anche in funzione dell'età dei due, visto che Drake tende a diventare come Sullivan man mano che invecchia. La presenza femminile in Uncharted 3 riguarda invece il personaggio di Elena Fisher, la ragazza di cui Nathan è innamorato che condivide con lui gran parte delle avventure.
In Uncharted 3, Drake sta cercando un tesoro del XVI secolo e ciò lo conduce a una scoperta di grande rilevanza, un antico segreto che lo intrappola in una rete di inganni e lo porta a sfidare una misteriosa organizzazione. Con l'aiuto di Sullivan, Drake intraprende un pericoloso viaggio attraverso Europa e Medio Oriente, ripercorrendo proprio le orme di Lawrence d'Arabia.
Naughty Dog ha voluto modificare e migliorare alcuni aspetti portanti legati alla narrazione che, come abbiamo visto, è l'elemento centrale di Uncharted 3. L'idea che vuole dare al giocatore è di essere costantemente all'interno di un film e di interagire continuamente con le stesse sequenze di narrazione. I personaggi, quindi, si muovono indipendentemente anche durante il gameplay, rendendo ogni istante intenso sul piano emozionale senza per ciò staccare per troppo tempo il giocatore dal gameplay vero e proprio. L'esperienza di gioco è, inoltre, continua visto che non ci sono tempi di attesa tra un livello e l'altro. Il software, infatti, riesce a caricare durante le sequenze di intermezzo senza rinunciare alla stabilità del frame rate, ancorato ai 30 frame per secondo.
Un altro passo avanti di vitale importanza riguarda la narrazione intesa in senso più stretto. La storia di Uncharted 3 è infatti raccontata in modo da coinvolgere il giocatore, che spesso viene portato a pensare un qualcosa che poi viene puntualmente smentito dai fatti. Tutto ciò consente a Naughty Dog di disseminare dei colpi di scena durante tutto l'arco delle vicende e di usare i personaggi tipici della serie in maniera imprevedibile. Un altro obiettivo di Naughty Dog è poi quello di migliorare la personalità dei cattivi. Il nemico deve essere più interessante del tradizionale signore della guerra che spara soltando. Deve dimostrare, insomma, di avere un'influenza più silente piuttosto che esplicitata dalla solita azione fisica tipica dei videogiochi. Naughty Dog ha dunque pensato a nemici invisibili che agiscono dietro le quinte e che non combattono in prima persona come la spietata Katherine Marlowe.
Il gameplay è basato sugli elementi cardine dei precedenti capitoli, con un'esperienza di gioco estremamente lineare, adatta anche ai giocatori occasionali. Elemento centrale dei meccanismi di gioco, soprattutto nella prima parte della storia, riguarda gli enigmi, che adesso sono più elaborati e raffinati e richiederanno molto tempo ai giocatori per essere completati.
C'è poi il nuovo sistema di gestione dei combattimenti ravvicinati, all'interno della componente da picchiaduro. Incentrati sui quick time events, i combattimenti ravvicinati si dimostrano godibili e divertenti, e sfruttano ottimamente l'ottimo lavoro fatto sul piano delle animazioni.
La parte platforming è simile ai precedenti capitoli di Uncharted. Quando si trova sulle sporgenze Drake protrae un braccio per indicare al giocatore la prossima sporgenza su cui può spostarsi. Al giocatore non resta che premere il tasto del salto per completare l'azione. Dalle sporgenze si può sparare, e in questi casi Drake le sfrutta come coperture.
Le sparatorie invece sono decisamente frequenti nella seconda parte della storia. Bisogna affrontare avversari con caratteristiche differenti e saper combinare efficacemente le armi a disposizione in funzione del tipo di restistenza. Le sparatorie rappresentano una forte frattura rispetto al resto, visto che non sempre si amalgamano con la storia mantenendo lo stesso livello di realismo. Perché un archeologo dovrebbe uccidere decine di persone?
I giochi della serie Uncharted sono tra i più giocati in multiplayer su PlayStation 3, e questo impone grande solerzia a Naughty Dog anche per questa componente del gioco. Tra le nuove modalità troviamo il deathmatch fra tre squadre, che permetterà di giocare 2 contro 2 contro 2. Questa modalità di gioco intende essere estremamente adranalinica e offrire nuove opportunità strategiche difficilmente riscontrabili in altri videogiochi. Inoltre, a grande richiesta della community, Naughty Dog ha introdotto il free for all, che consente di combattere contro chiunque senza vincoli di squadra. C'è poi il nuovo obiettivo di squadra, in cui l'obiettivo cambia continuamente e dinamicamente. Le squadre impegnate devono essere in grado di modificare al volo la strategia e di adattarsi immediatamente alle nuove condizioni della partita. Le altre modalità di gioco sono deathmatch a squadre, saccheggio, estremo, arena cooperativa, arena cacciatore cooperativa e l'avventura cooperativa.
Il multiplayer è incentrato su progressione e sblocchi. L'esperienza di gioco multiplayer è personalizzabile per ciò che concerne i personaggi, sia nel caso dell'eroe interpretato dal giocatore che nel caso dei cattivi gestiti dall'intelligenza artificiale nel caso del co-op. Ci sono centinaia di pezzi unici come occhiali, cappelli e camicie con cui rendere unici i personaggi. Si possono personalizzare, poi, anche i colori e gli emblemi. Per ogni modello poligonale, infatti, Naughty Dog ha pensato a un sistema che gestisce diversi strati. I personaggi leader delle squadre, infine, possono essere dotati di vestiario particolare e riconoscibile da qualsiasi giocatore presente nelle partite. Non manca la possibilità di personalizzare le armi, visto che si possono stabilire i loadout prima dell'ingresso in partita e potenziare le armi stesse, con nuovi accessori che accrescono la stabilità piuttosto che l'efficacia dei colpi.
I giochi della serie Uncharted, dal punto di vista della tecnologia, sono tra i migliori in assoluto in ambito console. Questo vale sia per le sequenze di narrazione che per il gameplay vero e proprio, dove si è raggiunto un livello di pulizia dell'immagine, corroborato da effetti in post-processing e da anti-aliasing, che ha pochi rivali su console.
Naughty Dog ha pensato anche a una nuova tecnologia di streaming delle animazioni, come viene definita dai tecnici della software house statunitense. Lo streaming concatena diversi atteggiamenti di Drake: ad esempio, può apparire durante l'azione arrabbiato o abbagliato dalla luce diretta proiettata sul suo volto.
Ma ovviamente la parte più importante è quella delle sequenze di narrazione, che trae beneficio da nuove tecnologie leader nel settore per quanto riguarda il performance capture, consentendo di riprodurre nella virtualità i movimenti degli attori con grande naturalezza. C'è un miglioramento anche in questa componente in Uncharted 3, visto che anche la voce viene adesso registrata direttamente nelle sessioni di performance capture in modo da ottenere anche in questo caso la naturalezza originale della voce degli attori.
In definitiva Uncharted si conferma un gioco senza rivali per quanto riguarda i titoli d'azione che riservano tanto spazio alla narrazione, seppure con qualche limite alla storia che, anche se è raccontata in maniera ottima, non è profonda come ci si può aspettare da un prodotto rivolto a un pubblico adulto. Ma se si cerca un action game con forte componente cinematografica e un alto livello di coinvolgimento non si può rinunciare all'acquisto del nuovo capitolo di Uncharted. La recensione completa di Uncharted 3 L'Inganno di Drake si trova sulle pagine di Gamemag.
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