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Beyond Due Anime: videoarticolo

 

Beyond Due Anime: videoarticolo

Videoarticolo di Beyond Due Anime costruito con immagini provenienti dalla prima ora di gioco.
Data pubblicazione: 14/10/2013 nella categoria: Videogiochi

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Da Quantic Dream, la software house artefice di Omikron The Nomad Soul, Fahrenheit e Heavy Rain, arriva un nuovo titolo che porta avanti il processo di fusione tra cinema e videogioco. Come per Heavy Rain, Beyond permette ai giocatori di interagire con il flusso della narrazione, anche se ha meno spunti di personalizzazione rispetto al gioco precedente, godendo però di maggiore capacità di interazione con il mondo di gioco.

Il principale cambiamento riguarda il ruolo di feticcio che assumono i protagonisti del gioco. Mentre in Heavy Rain l'interazione con la loro psicologia era superficiale, adesso il giocatore è in grado di incidere fino in fondo sui sentimenti più profondi dei personaggi protagonisti. Inoltre, questi sono degli attori molto noti, Ellen Page e Willem Dafoe.

Il rapporto con i personaggi nel gioco di Cage è incredilmente frastagliato, e avviene in diverse forme differenti. I giocatori, grazie alla straordinaria tecnologia di motion capture approntata per Beyond, sono in grado di percepire anche i minimi cambiamenti nello stato emotivo dei personaggi protagonisti.

Interagire nella maniera giusta e per tempo consente di sbloccare nuovi dettagli sulla storia, con ripercussioni anche sulla vita dei vari personaggi che si alternano sullo schermo. Semplicemente, proprio per la struttura da giallo di Heavy Rain e per il fatto che si seguivano le vicende dalla prospettiva di diversi personaggi, nel precedente gioco di Quantic Dream si poteva influire in un numero maggiore di circostanze sui fatti narrati. Qui abbiamo una storia più lineare, anche se il giocatore comunque determinerà il finale.

Uno spunto registico interessante, completamente appartenente al media videoludico, riguarda, poi, i movimenti della telecamera mentre il giocatore muove il personaggio o i movimenti di quest'ultimo indipendenti dalle azioni del giocatore. L'autore usa questi movimenti di inquadratura o di personaggio per focalizzare l'attenzione del giocatore verso un particolare o per aprire un nuovo piano semantico. In Beyond, in maniera ancora più marcata che in Heavy Rain e nettamente marcata rispetto agli altri videogiochi, l'autore ha un ruolo cruciale, e il giocatore è innanzitutto chiamato a interpretare la sua visione piuttosto che essere lasciato libero di creare la sua personale visione attraverso gli strumenti concessi dal media.

La trama di Beyond è sempre incalzante e il finale rivelatore. Si interpreta Jodie Holmes, che sin da bambina ha palesato delle diversità rispetto agli altri bambini della sua età. Tale diversità nasce principalmente dal fatto che Jodie è in grado di usare dei poteri paranormali che dipendono dalla sua doppia anima: dentro di lei, infatti, vive un'entità parallela che è in grado di interagire con la realtà in modi diversi e non sempre decifrabili. La particolarità di Jodie non sfugge alla CIA, che si prende in carico la bambina fin dalla nascita, con l'obiettivo di studiare gli effetti paranormali dell'entità che riesiede in lei e di sfruttarli in ambito militare.

È nei momenti di apparente calma che capisci il senso della narrazione, e in questo caso riguarda il rapporto tra la bambina e l'amico immaginario. Nonostante l'epicità di certi momenti e la spettacolarità di alcune sequenze di azione, il senso finale della narrazione di Beyond riguarda proprio il rapporto di Jodie con Aiden, il nome che ha dato all'entità. Jodie non è sempre capita da chi le sta intorno, mentre Aiden è sempre al suo fianco, pronto a confortarla e ad aiutarla nei momenti più difficili. Tutto questo ha un senso sul piano della narrazione, ma anche su quello del gameplay. Aiden può essere visto anche come l'apporto che dà il giocatore nel tentativo di aiutare la protagonista e di raggiungere il suo vero scopo, che è appunto quello di capire l'effettiva origine dello stesso potere paranormale che ha dentro di sé.

La storia è raccontata in maniera segmentata, con gli eventi della vita di Jodie che vengono proposti al giocatore in ordine sparso. Jodie è facilmente distinguibile nelle varie fasi della sua crescita, grazie alla potenza della tecnologia di motion capture che adatta le espressioni del volto dell'attrice Ellen Page alle varie Jodie.

Cage ripropone poi il suo classico stile autoriale, che è ben evidente nonostante non prenda effettivamente in mano la telecamera. È molto interessante verificare come anche in un videogioco si possa esprimere una certa autorialità cinematografica, nonostante tutto sia "finto". Ecco che tornano i temi di profonda deriva dell'animo umano e di pacata soddisfazione quotidiana, il tutto raccontato con la delicatezza, come dicevamo, che abbiamo riscontrato anche in Heavy Rain.

Verifichiamo anche quello stesso tipo di attesa nel momento in cui il personaggio si appresta a interagire con l'oggetto sensibile, con la differenza che stavolta il giocatore deve interpretare la direzione verso la quale agire in funzione dell'azione che gli viene proposta.

Sul piano dell'interazione, Quantic Dream ha inteso raccogliere le critiche sul gioco precedente, e avvicinare il suo nuovo titolo, da questo punto di vista, a un videogioco più classico. Gli oggetti sensibili che si trovano sullo schermo vengono evidenziati da un piccolo cerchio, che intende suggerire al giocatore che può interagire con quell'oggetto. Una volta giunto in prossimità dell'oggetto sensibile il giocatore deve capire verso quale direzione avviene l'interazione.

Quel che cambia alla base della filosofia delle interazioni, riguarda lo sforzo richiesto al giocatore di interpretare la direzione verso la quale si sta sviluppando l'azione. E questo si capisce in maniera più netta durante i combattimenti, molto più serrati e adrenalinici rispetto al gioco precedente di Quantic Dream. Se il braccio di Jodie si sta allungando verso un nemico sulla sua destra si dovrà muovere, a tempo, lo stick verso quella direzione, e stessa cosa vale ovviamente per la direzione opposta.

Aiden è un'entità separata rispetto a Jodie anche sul piano del gameplay. Si entra nella modalità Aiden premendo il triangolo e, tramite l'entità paranormale si può interagire in modo completamente diverso. Le azioni di Aiden hanno ripercussioni, in tempo reale, sulla psicologia sia dei personaggi protagonisti che di quelli secondari, di cui il giocatore ha esperienza netta e diretta. Aiden è anche in grado di uccidere istantaneamente alcuni nemici e di prendere il controllo di altri, che possono essere interpretati direttamente dal giocatore.

La parte stealth è molto spettacolare. Jodie può balzare da copertura in copertura, seguire le guardie da dietro e metterle fuori combattimento e usare Aiden per esaminare gli ambienti di gioco in cui sta per avventurarsi. Tutto è molto fluido e le animazioni della protagonista sono credibili e naturali come nel resto del gioco.

La recitazione degli attori Ellen Page e Willem Dafoe è stata trasposta nel videogioco grazie alla tecnica del performance capture. Sui loro corpi, infatti, sono stati distribuiti 64 sensori, che catturano fedelmente i movimenti del volto e del resto del corpo. Il tutto in una location spoglia, senza alcun elemento scenografico: questo ha permesso agli attori di lavorare ancora di più con la propria immaginazione ed espressività. Più di 160 attori completano il cast di Beyond Due Anime.

Le pause nella narrazione, l'insistenza sugli elementi psicologici e il trattare temi scomodi e adulti rendono Beyond un prodotto comunque interessante da vivere, oltre che coinvolgente in una maniera differente rispetto ad altre forme di intrattenimento. Insomma, se vogliamo che finalmente i videogiochi si sgancino da certi retaggi e diventino un media adulto e autosufficiente non si può rinunciare a un prodotto, per quanto atipico sul piano dell'interazione, come Beyond.

 
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