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Damnation, l'action/adventure steampunk
Damnation dà il meglio di se nell'alternanza tra le fasi da platformer e quelle da sparatutto. Per certi versi ricorda un capitolo di Prince of Persia, soprattutto per le evoluzioni che riescono a compiere i protagonisti tra le varie piattaforme, e per altri un classico sparatutto, in cui si devono uccidere tantissime minacce in poco tempo. Chi è attirato da una miscela di questo tipo troverà sicuramente un'esperienza di gioco divertente con Damnation.
Categoria: Videogiochi
Damnation è un gioco di azione sviluppato da Blue Omega Entertainment e
destinato ai formati in alta definizione. Inizialmente doveva essere un mod per
Unreal Tournament 2004 ma i premi ricevuti e la qualità raggiunta hanno convinto
Codemasters a commercializzarlo come prodotto a sé stante. La principale
caratteristica di Damnation riguarda l'ambientazione, che possiamo definire di
tipo steampunk. È un genere di narrativa, ambientato solitamente nell'ottocento
negli Stati Uniti, che si trova a metà strada tra il passato e il futuro, dove
le armi sono una combinazione di macchinari a vapore (steam in inglese) e
spietati strumenti di morte che si avvalgono della tecnologia più recente. La
storia di Damnation riguarda un manipolo di eroi, conosciuti come Peacemakers,
che si oppongono ai piani dittatoriali di una megacorporazione che intende
sovvertire l'ordine politico degli Stati Uniti.
Damnation viene reclamizzato con l'etichetta di "sparatutto verticale". Ciò è
dovuto al fatto che il gioco sviluppato da Blue Omega Entertainment mischia le
caratteristiche di due generi di gioco, platformer e sparatutto. Nei vari
livelli, infatti, si alternano sezioni in cui bisogna far fuori un certo numero
di minacce nemiche a sezioni in cui bisogna trovare i punti esatti per compiere
che consentono di raggiungere piattaforme particolarmente elevate.
Le sparatorie coinvolgono quasi sempre un numero alto di avversari. Il motore
grafico di Damnation, costruito su Unreal Engine 3, riesce infatti a gestire
diversi modelli poligonali, il che ha consentito a Blue Omega di inserire tanti
nemici in ogni singolo scenario. Non c'è la possibilità di sfruttare delle
coperture, per cui bisogna agire con velocità e precisione con le armi. Anche in
queste sezioni, la visuale rimane sempre in terza persona. L'alter ego si
controlla con la tastiera per gli spostamenti, mentre la mira, come da
tradizione, è affidata al mouse.
La componente da platformer ha lo stesso meccanismo dei giochi con queste
caratteristiche di ultima generazione. Tetti, catene, muri, casse e altri
oggetti saranno indispensabili per raggiungere le piattaforme più alte. Ad
esempio si può balzare su un muro, compiere un altro salto e ritrovarsi così
sulla parete opposta. Ma si possono sfruttare le varie piattaforme in diversi
modi e ci si può aggrappare su quasi tutte le strutture. I salti nel vuoto sono
all'ordine del giorno, come lo stare in equilibrio su balaustre traballanti e
maledettamente sopraelevate. Inoltre, c'è più di un modo di procedere: a volte
una strada può risultare più agevole di un'altra a seconda del livello di
dimestichezza del giocatore con i platformer. Al giocatore, quindi, la scelta di
come procedere e il compito di individuare la strada più veloce per proseguire.
Il brivido delle evoluzioni impossibili che dà questo tipo di giochi è ben
riprodotto anche in Damnation: se si amano questi giochi non sarà questa la
componente più noiosa.
Due personaggi seguono il giocatore che, come tutti i nemici presenti negli
scenari di gioco, sono in grado di arrampicarsi nelle piattaforme e di seguire
così, o di inseguire, a seconda dei casi, l'alter ego del giocatre. Si tratta di
un elemento la cui riuscita è molto ambiziosa perché i vari livelli di gioco
sono molto complessi e per l'intelligenza artificiale non è facile individuare
la strada giusta e stare sempre alle spalle del giocatore. E infatti proprio
l'intelligenza artificiale è il principale tallone d'Achille di questa
produzione Blue Omega. Molto spesso nemici e amici non riescono a trovare la
strada giusta e cominciano a compiere strane evoluzioni che possono condurli
anche alla morte. Il gioco, inoltre, spesso catapulta i due compagni di viaggio
nei pressi del giocatore, proprio perché non è riuscito a seguire il giocatore
stesso senza barare.
In alcune fasi di Damnation si sale a bordo di veicoli, ancora una volta facenti
perfettamente parte dell'ambientazione steampunk, con cui si corre attraverso i
canyon. I ragazzi di Blue Omega si sono sbizzarriti nel riprodurre le
motociclette più improbabili e, addirittura, capita di guidare un enorme moto a
tre posti che è in grado di accogliere anche i due co-protagonisti gestiti
dall'intelligenza artificiale. Il giocatore può scegliere se guidare o se
sedersi in uno dei posti di dietro e concentrarsi nello sparare ai nemici che si
incontrano durante questi tratti. Le sezioni di cui stiamo parlando si rivelano
gradevoli per le caratteristiche estetiche dei mezzi, che corroborano ancora
l'ambientazione steampunk, ma il modello di guida è irrealistico, il che rende
la guida stessa a volte poco gratificante.
Il giocatore può impiegare anche la cosiddetta Spirit Vision. Quando preme il
tasto per abilitarla lo schermo è pervaso da colori che riguardano tutte le
tonalità del blu e i nemici vengono visualizzati in rosso. Questa modalità di
visualizzazione consente al giocatore di individuare la posizione dei nemici e
di agire in maniera accorta. I nemici possono essere visti anche se si trovano
al di là di una parete, cosa molto utile se si considera la complessità degli
scenari di Damnation in cui si sovrappongo continuamente piattaforme ed edifici.
I livelli di gioco presentano una complessità piuttosto elevata. Una volta
giunti in un punto in cui saremo chiamati a compiere tutta una serie di
evoluzioni per raggiungere la piattaforma giusta la telecamera si sposterà
velocemente in giro per la mappa per rendere il giocatore consapevole di quello
che deve affrontare. Il frame rate è sempre alto e l'esperienza di gioco è
godibile, anche per l'adeguata riproduzione dell'ambientazione steampunk. Tutto
questo, però, a scapito del dettaglio poligonale, che è piuttosto basso sia per
ciò che concerne i modelli poligonali dei personaggi sia per quanto riguarda la
struttura architettonica degli edifici. lue Omega ha fatto massiccio uso degli
effetti in post-processing, primo tra tutti gli HDR. Le superfici sono molto
luminose con differenti toni di illuminazione a secondo dei momenti. Gli
sviluppatori hanno pensato anche di lasciare al giocatore la scelta del livello
di illuminazione della scena, dando all'utente la possibilità di scegliere il
livello di illuminazione tra quattro disponibili.
La sensazione con Damnation è che si poteva fare di più e che la realizzazione
tecnica è generalmente approssimativa. A parte la grafica non da nuova
generazione, occorre muovere critiche al comparto audio e all'intelligenza
artificiale. Nel primo caso, infatti, abbiamo suoni ripetitivi, musiche non
accattivanti ed effetti sonori poco adeguati, soprattutto per quanto riguarda lo
sparo delle armi. Damnation dà, comunque, il meglio di se nell'alternanza tra le
fasi da platformer e quelle da sparatutto. Chi è attirato da una miscela di
questo tipo troverà sicuramente un'esperienza di gioco divertente con Damnation.
Damnation è in commercio dalla fine di maggio nei formati PC, PlayStation 3 e
XBox 360.
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