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HTC Wildfire: videorecensione
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trascrizione
HTC Wildfire raccoglie l'eredità di HTC Tattoo, primo dei cellulari di HTC con la missione dei portare Android alla portatadi tutte le tasche. Dotato di display capacitivo multitouch da 3,2" e fotocamera da 5 megapixel innalza il livello qualitativo del Tattoo, pur mantenendo il prezzo sotto i 300 euro
Categoria: Mobile
HTC Wildfire è stato presentato a maggio, candidandosi a successore dell'HTC Tatoo, con una missione ben chiara: portare un cellulare full touchscreen completo dal punto di vista tecnico maggiormente alla portata delle tasche di tutti.
La dotazione di serie è effettivamente completa: Wi-Fi e HSDPA, sistema operativo Android 2.1, fotocamera da 5 megapixel, touchscreen capacitivo. HTC Wildfire è il fratellino minore dell'HTC Desire e del Nexus One di Google, costruito dalla stessa HTC. Le forme e il joystick ottico lo accomunano molto al Desire, mentre i tasti virtuali lo avvicinano maggiormente al Nexus One.
Nel confronto con i due top di gamma i compromessi a cui Wildfire è dovuto scendere per contenere il prezzo di listino entro i 300 euro sono evidenti, a partire dal display. Pur essendo da 3,2", di tipo capacitivo e molto reattivo, ha risoluzione di solo 320x240 pixel ed è un LCD TFT di tipo classico, con ben visibile la matrice di pixel.
Pur offrendo il supporto Wi-Fi e HSDPA, manca della connettività HSUPA. Come i due top di gamma non dispone di un tasto fisico dedicato alla fotocamera, anche se quest'ultima è del tipo avanzato, con molte impostazioni e in grado di fornire buoni scatti. Rispetto al Desire e al Nexus One offre accesso alla scheda SD senza togliere la batteria, purtroppo la confezione non ne include una.
Complice la risoluzione ridotta del display, l'interfaccia del dispositivo è molto reattiva e la CPU Qualcomm da 528MHz gestisce al meglio il sistema. L'interfaccia personalizzata HTC Sense è molto interessante, in particolare la possibilità di avere profili differenti a seconda dell'uso del telefono (casa, lavoro, vacanza) con la possibilità di cambiare profilo in pochi click: peccato per la mancanza di un widget o di una scorciatoia che permetta il cambio in modo ancora più veloce e direttamente dall'homescreen.
La dotazione di serie dal punto di vista software è completa, soprattutto per quanto riguarda il comparto comunicazioni e social network. In particolare questi ultimi beneficiano di un'interfaccia unificata, per tenere sott'occhio tutti gli aggiornamenti in modo semplice e veloce. Anche il lettore musicale offre un buon supporto, peccato per la mancanza dell'equalizzatore, che però è comune a molti dei lettori multimediali disponibili sull'Android Market. Più limitato invece l supporto offerto dal lettore video.
Il giudizio sull'HTC Wildfire è certamente buono, i compromessi a cui è sceso per contenere il prezzo sono accettabili, quello che forse è forse troppo evidente è la qualità del display, che sfigura a confronto con i top di gamma Desire e Nexus One. Il prezzo di 299 euro è in linea con quanto offerto dal mercato, ma un posizionamento più basso avrebbe certamente aperto grandi opportunità al terminale. Offerto a 199 euro avrebbe rappresentato un deciso scossone al mercato, scossone che forse la stessa HTC non vuole dare alla redditività dei suoi terminali top di gamma.
La dotazione di serie è effettivamente completa: Wi-Fi e HSDPA, sistema operativo Android 2.1, fotocamera da 5 megapixel, touchscreen capacitivo. HTC Wildfire è il fratellino minore dell'HTC Desire e del Nexus One di Google, costruito dalla stessa HTC. Le forme e il joystick ottico lo accomunano molto al Desire, mentre i tasti virtuali lo avvicinano maggiormente al Nexus One.
Nel confronto con i due top di gamma i compromessi a cui Wildfire è dovuto scendere per contenere il prezzo di listino entro i 300 euro sono evidenti, a partire dal display. Pur essendo da 3,2", di tipo capacitivo e molto reattivo, ha risoluzione di solo 320x240 pixel ed è un LCD TFT di tipo classico, con ben visibile la matrice di pixel.
Pur offrendo il supporto Wi-Fi e HSDPA, manca della connettività HSUPA. Come i due top di gamma non dispone di un tasto fisico dedicato alla fotocamera, anche se quest'ultima è del tipo avanzato, con molte impostazioni e in grado di fornire buoni scatti. Rispetto al Desire e al Nexus One offre accesso alla scheda SD senza togliere la batteria, purtroppo la confezione non ne include una.
Complice la risoluzione ridotta del display, l'interfaccia del dispositivo è molto reattiva e la CPU Qualcomm da 528MHz gestisce al meglio il sistema. L'interfaccia personalizzata HTC Sense è molto interessante, in particolare la possibilità di avere profili differenti a seconda dell'uso del telefono (casa, lavoro, vacanza) con la possibilità di cambiare profilo in pochi click: peccato per la mancanza di un widget o di una scorciatoia che permetta il cambio in modo ancora più veloce e direttamente dall'homescreen.
La dotazione di serie dal punto di vista software è completa, soprattutto per quanto riguarda il comparto comunicazioni e social network. In particolare questi ultimi beneficiano di un'interfaccia unificata, per tenere sott'occhio tutti gli aggiornamenti in modo semplice e veloce. Anche il lettore musicale offre un buon supporto, peccato per la mancanza dell'equalizzatore, che però è comune a molti dei lettori multimediali disponibili sull'Android Market. Più limitato invece l supporto offerto dal lettore video.
Il giudizio sull'HTC Wildfire è certamente buono, i compromessi a cui è sceso per contenere il prezzo sono accettabili, quello che forse è forse troppo evidente è la qualità del display, che sfigura a confronto con i top di gamma Desire e Nexus One. Il prezzo di 299 euro è in linea con quanto offerto dal mercato, ma un posizionamento più basso avrebbe certamente aperto grandi opportunità al terminale. Offerto a 199 euro avrebbe rappresentato un deciso scossone al mercato, scossone che forse la stessa HTC non vuole dare alla redditività dei suoi terminali top di gamma.
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