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Vodafone: futuro con 3,5G a 43,2Mbps e LTE
Vodafone: futuro con 3,5G a 43,2Mbps e LTE
Paolo Bertoluzzo ha fatto il punto della situazione in casa Vodafone: cominciano i lavori per portare le reti HSPA+ delle grandi città a 43,2 Mbps, ma il futuro è nelle tecnologie LTE. 144 Mbps sarà il primo passaggio nel 2013, ma il target è la barriera di 1 Gbps
Data pubblicazione: 31/01/2011 nella categoria: Business
Trascrizione [+]
Venerdì scorso nel corso di una conferenza stampa l'Amministratore delegato di Vodafone Italia Paolo Bertoluzzo ha presentato i piani dell'operatore per la banda larga mobile da qui al 2013. A fianco di iniziative come mille comuni, che punta a portare i servizi a banda larga in mille tra i comuni non ancora raggiunti dall'ADSL, Bertoluzzo ha presentato i piani di sviluppo della rete per il prossimo biennio.
Ad un ammodernamento dell'infrastruttura di backhaul, con installazione di nuovi ponti radio più veloci e portando la fibra ottica a un maggior numero di antenne, corrisponde un aggiornamento delle tecnologie radio, con il passaggio graduale ai nuovi servizi HSDPA+.
A partire da Milano e Roma le 16 più importanti città italiane saranno coperte nel 2011 dai servizi con banda massima a 43,2 Mbps, ottenuti combinando due portanti sulla banda dei 2100MHz. Durante la conferenza sono state effettuate alcune dimostrazioni della tecnologia, già impiegata sul campo nelle antenne installate in quella zona di Milano e quindi sfruttabili da tutti i terminali d quelle celle.
Naturalmente solo i terminali compatibili, nello specifico le chiavette che Vodafone commercializzerà da marzo, sono in grado di sfruttare al massimo la tecnologia, ma in ogni caso l'allargamento della banda si traduce in maggior velocità sfruttabile in condivisione da tutti i terminali collegati alla stessa cella, come accaduto durante la demo, con le nuove chiavette Vodafone che arrivavano a saturare al massimo 36Mbps con il resto del traffico fatto dai cellulari e dai notebook in sala.
Vodafone dichiara una velocità media per utente in condizioni standard con le nuove tecnologie di 6-10 Mbps, contro i 2-6 delle tecnologie attualmente sul campo. Si tratta certamente di un dato ben più trasparente del solo valore di picco, spesso fuoriviante, ma a nostro modo di vedere ancora sovrastimato rispetto all'esperienza quotidiana degli utenti. Molto buono invece ci è parso il valore di latenza, ma anche questo è poi da verificare su larga scala.
Discorso diverso per la demo delle tecnologie LTE, di cui Vodafone ha iniziato la sperimentazione nel 2009 e che dovrebbe riuscire a portare a livello commerciale nel 2013. Sebbene gli impianti utilizzati nelle 8 antenne sparse per Milano fossero di livello commerciale, non quindi sperimentali, ma già sul campo, gli unici dispositivi in grado di agganciarsi alla rete in sala erano le tre chiavette utilizzate per le prove, ancora a livello precommerciale e non al massimo delle loro prestazioni. In grado di arrivare a 'soli' 100 Mbps, contro i 144 teorici della tecnologia LTE utilizzata, hanno messo in mostra prestazioni vicine ai loro massimi. Secondo Bertoluzzo le nuove tecnologie LTE si tradurranno una volta sul campo in bande medie per utente di 20-30 Mbps, con latenze ai livello della rete fissa.
Siamo curiosi di vedere come sarà il passaggio sul campo, consapevoli che in questi anni l'esperienza della navigazione mobile, da smartphone e computer portatili, ha fatto passi avanti, ma anche che restano importanti passi da compiere per innalzare il livello medio di soddisfazione utente.
Ad un ammodernamento dell'infrastruttura di backhaul, con installazione di nuovi ponti radio più veloci e portando la fibra ottica a un maggior numero di antenne, corrisponde un aggiornamento delle tecnologie radio, con il passaggio graduale ai nuovi servizi HSDPA+.
A partire da Milano e Roma le 16 più importanti città italiane saranno coperte nel 2011 dai servizi con banda massima a 43,2 Mbps, ottenuti combinando due portanti sulla banda dei 2100MHz. Durante la conferenza sono state effettuate alcune dimostrazioni della tecnologia, già impiegata sul campo nelle antenne installate in quella zona di Milano e quindi sfruttabili da tutti i terminali d quelle celle.
Naturalmente solo i terminali compatibili, nello specifico le chiavette che Vodafone commercializzerà da marzo, sono in grado di sfruttare al massimo la tecnologia, ma in ogni caso l'allargamento della banda si traduce in maggior velocità sfruttabile in condivisione da tutti i terminali collegati alla stessa cella, come accaduto durante la demo, con le nuove chiavette Vodafone che arrivavano a saturare al massimo 36Mbps con il resto del traffico fatto dai cellulari e dai notebook in sala.
Vodafone dichiara una velocità media per utente in condizioni standard con le nuove tecnologie di 6-10 Mbps, contro i 2-6 delle tecnologie attualmente sul campo. Si tratta certamente di un dato ben più trasparente del solo valore di picco, spesso fuoriviante, ma a nostro modo di vedere ancora sovrastimato rispetto all'esperienza quotidiana degli utenti. Molto buono invece ci è parso il valore di latenza, ma anche questo è poi da verificare su larga scala.
Discorso diverso per la demo delle tecnologie LTE, di cui Vodafone ha iniziato la sperimentazione nel 2009 e che dovrebbe riuscire a portare a livello commerciale nel 2013. Sebbene gli impianti utilizzati nelle 8 antenne sparse per Milano fossero di livello commerciale, non quindi sperimentali, ma già sul campo, gli unici dispositivi in grado di agganciarsi alla rete in sala erano le tre chiavette utilizzate per le prove, ancora a livello precommerciale e non al massimo delle loro prestazioni. In grado di arrivare a 'soli' 100 Mbps, contro i 144 teorici della tecnologia LTE utilizzata, hanno messo in mostra prestazioni vicine ai loro massimi. Secondo Bertoluzzo le nuove tecnologie LTE si tradurranno una volta sul campo in bande medie per utente di 20-30 Mbps, con latenze ai livello della rete fissa.
Siamo curiosi di vedere come sarà il passaggio sul campo, consapevoli che in questi anni l'esperienza della navigazione mobile, da smartphone e computer portatili, ha fatto passi avanti, ma anche che restano importanti passi da compiere per innalzare il livello medio di soddisfazione utente.
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Commenti (6)
In generale le velocità commercializzate riguardano il massimo ottenibile sfruttando tutte le risorse della cella a disposizione e, nelle tecnologie più spinte, addirittura 2 celle. Tenete conto che attualmente gli apparati LTE supportano attualmente 60 mobili per cella, dividete 144Mbps per 60 e vedete la velocità che ne esce...
Per quanto riguarda LTE Advanced, i dati indicati ovvero 300Mbps e la sua evoluzione a 1Gbps prevedono di sfruttare 2 celle distinte, ma è fisicamente impossibile essere vicino a entrambe le antenne allo stesso momento in quanto le celle si sovrappongono solo parzialmente.
Discorso simile per le reti HSPA+, i 43,2 Mbps non si riescono a raggiungere nemmeno in laboratorio, anche in questo caso i mobili per cella sono 64, fate voi i conti...
non so in che zona vivi ma a me basterebbe che i 7 mb della via cavo fossero reali
altro che 20mb e 4 di upload
noi a tecnologia siam indietro di 10 anni rispetto all'America ...
altro che 20mb e 4 di upload
Hai ragione, Ork. Per esperienza personale, i grandi e pubblicizzati provider non mi hanno soddisfatto. "Urlano" le loro impressionanti velocità in upload/download, ma se chiedi la banda minima garantita, si nascondono dietro a un dito. Alla fine, per la mia casa in collina, ho scelto un provider meno noto ma, sulla lunga distanza, sono più soddisfatto.